INCI dei prodotti: cos’è e come leggerlo

Bentornate Teste di Erbette!
Oggi parliamo dell’ INCI dei prodotti di bellezza che troviamo in commercio.
Premetto che l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) non è altro che la lista degli ingredienti. Ecco alcuni trucchetti su come leggerlo.
  • Gli ingredienti sono in ordine, in base alle dosi presenti nel prodotto: i primi saranno in % molto di più rispetto agli ultimi
  • Gli ingredienti scritti in latino sono estratti vegetali e naturali (non trasformati); quelli in inglese sono chimici e sintetici
  • I primi ingredienti sono la “formula base”, quelli nella parte centrale sono tensioattivi, gelificanti e umettanti, seguiti poi dai principi attivi; in fondo troviamo conservanti, coloranti e profumi
  • Un elenco breve è “di solito” migliore di un elenco lungo, dato che ci sono meno ingredienti più concentrati
  • Gli ingredienti peggiori e più comuni sono i siliconi (tutto ciò che finisce in -one, -xane, -thicone), i parabeni ( -parabene o E218, E219 ecc) e i petrolati (petrolatum, paraffinum liquidum, vasellina, mineral oil) (per maggiori informazioni vedi questo articolo.)
  • I siliconi sono accettabili solo se messi in fondo alla lista (in piccole quantità fungono da conservanti)
  • Altri ingredienti da evitare sono: Aluminium, PEG, PPG, Cocamide DEA, MEA, TEA, EDTA, Carbomer, Crosspolymer, Acrylate, Styrene, Copolymer, Nylon, Triethanolamine, TRICLOSAN, DMDM hydantoin, imidazolidinyl urea, diazolidinyl urea, Formaldheyde, Methylchloroisothiazolinone, Methylisothiazolinone, Sodium hydroxymethylglycinate, Chlorexidine, Nonoxynol o Poloxamer, C e un numero dispari, quasi tutti i numeri dispari, Isopropyl miristate, Isopropyl palmitate, SLS, SLES,
Detto ciò, alcuni sono sempre lo stesso ingrediente ma con nomi diversi.

Non lasciatevi spaventare dall’enorme lista di porcherie da evitare!

Esistono prodotti con un INCI accettabile o completamente ecobio anche nei supermercati! Presto vi lascerò una lista con i migliori.

Vedi anche:

Siliconi, Parabeni e Petrolati: cosa c’è da sapere